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8 Apr

Books | “Reykjavík Café” by Sólveig Jónsdóttir, Sonzogno

When I’m in my Paris, there is nothing more that I love that immerse myself in the façon de vivre typical of the French capital.

Get up early and enjoy a wonderful breakfast at a bistrot, sitting at the tables outside, sipping a café au lait with a basket of viennoiserie resting on the table with my favorite book of the moment. A tradition that has its roots in an indefinite time, was born in an age not very precise, perhaps even when my body was not this but my soul was wrapped in a delicious different body.

Surrounded by lovers of Le Figaro, Le Monde, Le Parisien and Les Echos, I love to bask rays of a shy sun on my face with only the company of my book while I linger between a hot sip and a bite to a delicious croissant. I flip through the pages with the fingers remained safe from my gourmandise, put on more and more my glasses and let myself slip between the main characters, immersing myself in the words and history, walk in the shoes of the protagonist, sharing their actions or admonishing them peremptorily.

This is what happened withReykjavik Café” by Sólveig Jónsdóttir, published by Sonzogno. A female book, ironic, funny, witty and brilliant that makes strongly reflect. A real boost of energy from the glacial Iceland.

The first things that struck me about this little literary jewel has been the homeland of the writer and the cover. They say there that we never judge a book by its cover but in this case, when I could just have it in my hands, I quickly realized that would be special, fearless and unforgettable. I have always been curious about the distant Iceland, nation shrouded in an aura of mystery and especially magic, with their fairy language and their names that sounds so funny.

In Reykjavik Café four women, Hervör, Karen, Silja and Mía, are the protagonists of sentimental situations unsatisfactory and very confusing, that are told alternating between chapters. The four women don’t know each other and don’t seem, apparently, have much in common.

Hervör is an adventurer who dreams of traveling around the world but who wastes her time in an without future relationship with a university professor. She’s a waitress at “Reykjavik Café”. Mía instead works in a clothes shop for plus sizes. After years of living together, her boyfriend Daniél confesses that he loves another woman. The woman in question is not very handsome and charming and Mía plunges into despair, bringing her to lose her jobs and to be submerged in debt. Silja is a prestigious doctor who, returning home after the night shift, found her husband Baldur in bed with another women. The episode is not sporadic and, after 10 years of marriage, she has never been able to really forgive him and trust him. The fragile Karen after suffering a bereavement, dedicate herself to alcohol and transgressive nights in clubs. The following morning she wakes up always in a different bed with a hangover from the night before. Karen lives with her grandparents and her night life is particularly heavy.

To join this group of drifting souls is the obliged break at Reykjavik Café where, in the dark and cold Icelandic January, they go in search of a little physical and emotional heat and where there their different stories, but so similar, end up to meet and merge. A place, the Reykjavik Café, where understand themselves, learning to love yourself and where to grasp deeply that  a wrong love must not make you doubt of yourself. Happiness is to be found within yourself and not in another, just so you can be able to be calm even in interpersonal relationships. A cocktail, a latte, twist of fate, laughter and improbable advices, will each of them being able to achieve their own happiness?

A stunning debut novel for Sólveig Jónsdóttir, who was a publishing phenomenon at home and now is preparing to conquer the Italian peaks thanks to the publication by Sonzogno.

I recommend to you that are going through a particular moment in your relationship. To you who don’t feel safe with your partner but also to you that you don’t feel sure of yourself. We must not look for the solution so far, it is inside. In your interior. Treat yourself with a cappuccino in a cafe, look at those around you and melt. Listen to your heart and follow it.

Carolina

Ph. Isabò

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Quando sono nella mia Parigi, non c’è nulla che più ami che immergermi nella façon de vivre tipica della capitale francese.

Alzarsi presto e concedersi una splendida colazione in un bistrot, seduta nei tavoli all’aperto, degustando un café au lait insieme a un cestino di viennoiserie con poggiato sul tavolo il mio libro preferito del momento. Una tradizione che affonda le sue radici in un tempo indefinito, nato in un’epoca non ben precisa, forse quando ancora il mio corpo non era questo ma la mia anima era avvolta da una carne sfiziosamente differente.

Circondata da amanti di Le Figarò, Le Monde, Le Parisien e Les Echos, amo crogiolarmi ai raggi di un timido sole con la unica compagnia del mio libro, mentre mi attardo tra una sorsata rovente e un morso a un delizioso croissant. Sfoglio le pagine con le dita rimaste salve dalla mia gourmandise, inforco sempre di più gli occhiali e mi lascio scivolare tra i protagonisti, immergendomi nelle parole e nella storia, calandomi nei panni della protagonista, condividendo le sue azioni o ammonendola perentoriamente.

Così è successo con”Reykjavík Café” di Sólveig Jónsdóttir, edito da Sonzogno. Un libro al femminile ironico, divertente, arguto e brillante che fa fortemente riflettere. Una vera sferzata di energia proveniente dalla glaciale Islanda.

Le prime cose che mi hanno colpito di questo piccolo lavoro sono state la terra natia della scrittrice e la copertina. Dicono che non bisogni mai giudicare un libro dalla copertina ma in questo caso, appena ho potuto averlo tra le mani, ho subito compreso che sarebbe stato speciale, impavido e indimenticabile. Ho sempre avuto curiosità per la lontana Islanda, nazione avvolta da un alone di mistero e soprattutto di magia, con la loro lingua quasi fiabesca e i loro nomi dai suoni buffi.

In Reykjavík Café quattro donne, Hervör, Karen, Silja e Mía, sono le protagoniste trentenni di situazioni sentimentali poco soddisfacenti e molto confusionarie, che vengono raccontate alternandosi tra i capitoli. Le quattro donne non si conoscono e non sembrano, apparentemente, avere molto in comune tra loro.

Hervör è un’avventuriera che sogna di viaggiare in tutto il mondo ma che spreca il suo tempo in una relazione affettiva senza speranza con un professore universitario. in una relazione sterile e priva di futuro con un attempato professore universitario. Fa la cameriera al “Reykjavík Café”. Mía invece lavora in un negozio di vestiti per taglie forti. Dopo anni di convivenza, il suo compagno Daniél le confessa di essersi innamorato di un’altra donna. La donna in questione è poco avvenente e fascinosa e la cosa fa precipitare Mía nella disperazione, portandola a perdere il lavoro e ad essere sommersa di debiti. Silja è un prestigioso medico la quale, tornando a casa dopo il turno di notte, trova il marito Baldur a letto con un’altra. L’episodio non è sporadico e, dopo 10 anni di matrimonio, lei non è mai riuscita davvero a perdonarlo e a fidarsi di lui. La fragile Karen dopo aver subito un grave lutto si è data all’alcol e alle serate trasgressive nei club. Le mattine seguenti si risveglia sempre in un letto diverso con i postumi della sbornia della sera prima. Karen abita con i suoi nonni e tenere nascosta questa sua vita “notturna” diventa particolarmente pesante.

A unire questo gruppo di anime alla deriva è la pausa obbligata al Reykjavík Café dove, nel buio e freddo gennaio islandese, vanno alla ricerca di un po’ di calore fisico ed emotivo e dove lì le loro storie diverse, ma così simili, finisco per incontrarsi e fondersi. Un luogo, il Reykjavík Café, dove capire se stesse, imparando a volersi bene e dove cogliere profondamente che non è un amore sbagliato che deve farti dubitare di te. La felicità va cercata dentro di sé e non negli altri, solo così si può essere in grado di essere sereni anche nei rapporti interpersonali. Un cocktail, un latte macchiato, scherzi del destino, risate e consigli improbabili, riuscirà ognuna di essere a raggiungere la propria felicità?

Uno splendido romanzo d’esordio per Sólveig Jónsdóttir, che è stato un fenomeno editoriale in patria e che ora si appresta a conquistare le vette italiane grazie alla pubblicazione a cura di Sonzogno editore.

Lo consiglio a voi che state attraversando un momento particolare nella vostra relazione. A voi che non vi sentite sicure del vostro compagno ma anche a voi che non vi sentite sicure di voi stesse. Non bisogna cercare la soluzione tanto lontano, essa è dentro. E’ al vostro interno. Regalatevi un cappuccino a un caffè, guardate chi vi circonda e scioglietevi. Ascoltate la vostra anima e seguitela.

Carolina

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