Il mese appena trascorso è stato molto frenetico. Le settimane della moda portano con sé nottate insonni davanti al computer, giornate che iniziano prima del sorgere del sole e corse contro il tempo.
C’è però una piccolo e sacrale momento che mi accompagna sempre durante questi giorni… Che sia davanti a un cappuccino o la sera prima di coricarsi, un libro trova il modo di uscire dalla mia borsa per lasciarsi sfogliare facendomi entrare come per magia a vivere realmente ciò che viene raccontato.
Il mio fedele compagno è stato ” Florence Gordon ” di Brian Morton edito da Sonzogno. Nessun libro avrebbe potuto essere più azzeccato, brillante e calzante.
“Florence Gordon stava cercando di scrivere un memoir ma due fattori giocavano contro di lei: era vecchia ed era un’intellettuale. E chi mai al mondo, si domandava a volte, avrebbe voluto leggere un libro che parlava di una vecchia intellettuale?”
Con queste parole sarcastiche si apre il quinto romanzo di Morton ( il primo ad essere pubblicato in Italia ) che lascia già intravedere ,quelli che il lettore scoprirà essere, i tratti salienti della arzilla Florence Gordon… Acuta, tagliente, testarda e assolutamente irresistibile.
Con una trama degna dei migliori film di Woody Allen, Florence ha settantacinque anni e vive a New York da sola, continuando a incontrare periodicamente le sue amiche dei tempi del college. Femminista purosangue e scrittrice di saggistica per intenditori, si trova alla prese con la stesura di un memoriale a cui tuttavia non riesce ad applicarsi a dovere in quanto gli amici stanno cercando di farle una festa a sorpresa mentre la famiglia di suo figlio si sta trasferendo a Manhattan per qualche tempo. Niente di peggio per la cara Florence, che mal sopporta le persone.
Tutto sembra scorrere tranquillo fino a che un giorno il suo ultimo libro riceve una recensione entusiasmante da parte del New York Times e Florence scopre di essere “patrimonio dell’ umanità” preparandosi all’arrivo di una ormai inaspettata notorietà proprio mentre la sua famiglia è tutta stretta intorno a lei.
L’egocentrica Florence e la sua famiglia si contendono il ruolo di protagonisti di questo romanzo, rimbalzandosi la palla vicendevolmente. Troviamo Daniel, il figlio poliziotto di Florence che, per ribellione estrema, ha deciso di seguire una vita indipendente non seguendo le orme dei genitori, Janine, la nuora psicologa innamorata del suo capo, la sfacciata nipote Emily che è l’unica che riesca a tenere testa alla nonna. Generazioni a confronto, a cui la Gordon non risparmia commenti al vetriolo e verità crude a nessuno, ed è proprio questa sua inclinazione che la rende amata al lettore.
Un romanzo su come rimanendo sé stessi ci si possa legare in profondità, penetrando l’anima e scavandola. Un romanzo che indaga sui rapporti umani, esaltandone sia il bello che il brutto, tirando fuori ciò che di vero c’è e lasciandone intuire il falso. Un romanzo dal sapore esilarante e reale, che racconto uno spaccato esistenziale vero e tangibile, facendo innamorare della figura di Florence mentre va a toccare le corde più profonde dell’anima.
Carolina
