I thought about Love, the real one, the one with A Capital letter, like a simple thing. Not always easy, but simple.
What could be easier than watching a person in the eyes and feel the intensity that burns body and soul? What could be more simple than feeling that emotional vibration in every cell and fiber just by touching him? What could be more simple than two minds that travel in unison and to the question “Tell me a project that you would do with me” both say “I would like to set the Christmas tree … But not once. Every year “?
A Love that does not take away the freedom of the individual but reinvent it in a bivalent concept, that is present in the good situation and does not move, like an oak with the ground, when the games get tough. That as in fairy tales, is intended to be lived and experienced a once in a lifetime. Emotions relegated to a state of being unique and privileged sensations due to the brightness of the heavens, and essential moments of indescribable well-being and strength.
Description in absolute key is the look of not knowing what I’ll become in 50 years, where I live and what choices I have made, but be assured that all would be faced together, and we still keep my hand walking down the street in the shade of trees, along the walls that we had decided many years ago to break down between us. Talking, arguing, quarreling and then laughing dissolving in our embrace, as the alchemy of’liquid gold, with the awareness that words can save the relationships and that keep things locked inside hidden soul makes them macerate and wear down.
As the lightning breaks the sky at the moment when we look, so is the radius of the Summer sun that caresses warming you and as the breeze touches you when there are no more physical distance between us.
In a hug, a kiss, a caress, a word, there is the same dive. Like when at night I slide barefoot on the floor with your shirt on and the cold does not do more biting me because I have my armor, my rock who defends me and protects me from all over.
Cause we are all coming out of a nothing and a nothing that leads us into a whole.
Bisous
yours Carolyne O’
Pictures taken by Isabò with SONY DSC-RX10
Ho pensato all’Amore, quello vero, quello con la A maiuscola, come a una cosa semplice. Non facile sempre, ma semplice.
Cosa c’è di più semplice del guardare una persona negli occhi e sentire quell’intensità che brucia anima e corpo? Cosa c’è di più semplice dell’avvertire quella vibrazione emozionale in ogni cellula e fibra solo sfiorandolo? Cosa c’è di più semplice di due menti che viaggiano all’unisono e alla domanda ” Dimmi un progetto che faresti con me” entrambi rispondo ” Vorrei fare insieme l’albero di Natale… Ma non una volta sola. Tutti gli anni”?
Un Amore che non toglie la libertà del singolo ma la rivede in un concetto bivalente, che è presente nell’agiata situazione e non si sposta, come una quercia con il suolo, quando i giochi si fanno difficili. Che come nelle fiabe, è destinato ad essere vissuto e provato una volta sola nella vita. Emozioni relegate in uno stato dell’essere unico e privilegiato, sensazioni riconducibili allo splendore della volta celeste, momenti di irrinunciabile e indescrivibile benessere e solidità.
Descrizione in chiave assoluta del guardarti è il non sapere cosa sarò diventata tra 50 anni, dove vivrò e quali scelte avrò preso, ma avere la certezza che tutto l’avremmo affrontato insieme e saremo ancora a tenerci la mano camminando per strada all’ombra degli alberi, costeggiando i muri che noi avevamo deciso tanti anni orsono di abbattere tra noi. Parlando, discutendo, litigando e poi ridendo sciogliendoci nel nostro abbraccio, come l’alchimia dell’ oro liquido, con la consapevolezza che le parole possono salvare i rapporti e che il tenere le cose chiuse dentro gli scrigni reconditi dell’anima li fa macerare e logorare.
Come il fulmine che rompe il cielo nell’attimo in cui ci guardiamo, così è il raggio di sole estivo che ti accarezza riscaldandoti mentre la brezza ti lambisce quando non esistono più distanze fisiche tra noi.
In un abbraccio, un bacio, una carezza, una parola c’ è uguale immersione. Come quando di notte scivolo a piedi nudi sul pavimento con la tua maglia addosso e il freddo non si fa più pungente perchè addosso ho la mia armatura, la mia roccia che mi difende da tutto e mi protegge.
Perchè noi siamo il tutto che esce da un niente e siamo un niente che sfocia in un tutto.
Bisous
la vostra Carolyne O’
I was wearing:
Ax Paris dress link here
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