My city. The one that just landed at the Charles De Gaulle airport makes me feel her maternal embrace of welcome back home at last.
Accordions that resonate, bistros and brasseries teeming with vibrant and charming people, the smell of croissants and baguettes sticking cheeky from the package of paper. Bouquets of white tulips taken with extreme nonchalance inside of colorful shopping trolley, from which peep.
Them. The Parisians and Parisian, a nation in its own right than the French. They can really taught you the Joie de Vivre and the Belle Vivre. Who eat breakfast in the corner of Paul, renowned boulangerie and patisserie, with a basket of viennoiserie while sipping cafe au lait and read Le Figaro. Those same who buy meat, fish and cheese in the small stores specialized in Ménilmontant, the lively district of Paris. That evening in front of a glass of champagne all gathered on the sofa, after diner, listening to Edith Piaf and Yves Montand. And that Sunday roam in the art shops in Saint-Germain-des-Prés looking for original paintings and sculptures. And then they allow a walk along the Seine, always animated.
In Paris during fashion week, another life-long dream come true. The atmosphere is more elitist than that in Milan, undoubtedly less commercial and more truly devoted to the worship of Fashion. In Paris, the attitude is low-profile and not rough, style is refined.
A mixture of joy, love and gratitude have marked every moment of this experience. They soaked and permeated every presentation, every event and fashion show in which I participated.
They say pictures speak for themselves … And I leave you to talk, to tell, to carry you into Carolina.
Enjoy the ride, drinking a cappuccino with a beret on your head to the sound of La Vie en Rose.
Carolina
Ph. Isabò
La mia città. Quella che appena atterro all’aeroporto di Charles De Gaulle mi fa sentire il suo abbraccio materno di bentornata finalmente a casa.
Le fisarmoniche che risuonano, i bistrot e le brasserie pullulanti di persone vibranti e charmante, il profumo di brioches e baguette che spuntano sbarazzine dall’involucro di una carta. I mazzi di tulipani bianchi portati con estrema nonchalance all’interno dei carrellino colorati della spesa, da cui fanno capolino.
Loro. I Parigini e le Parigine, un popolo a se stante rispetto ai francesi. Loro che ti sanno davvero insegnato la Joie de Vivre e il Belle Vivre. Che fanno colazione in un angolo di Paul, rinomata boulangerie e patisserie, con un cestino di viennoiserie mentre sorseggiano un cafe au lait e leggono Le Figarò. Quegli stessi che comprano carne, pesce e formaggi nelle botteghini specializzate a Ménilmontant, il quartiere vivace di Parigi. Che la sera davanti a un calice di champagne tutti riuniti sul divano del salone, dopo le diner, ascoltano Edith Piaf e Yves Montand. E che la domenica girano per i negozi di arte in Saint-Germain-des-Prés alla ricerca di quadri d’autore e sculture. E poi si concedono una passeggiata lungo la Seine, sempre animata.
A Parigi durante la settimana della moda, un altro piccolo grande sogno che è diventato realtà. Si respira un’aria più èlitaria rispetto che a Milano, indubbiamente meno commerciale e più votata realmente al culto della Moda. A Parigi l’attitudine è low-profile e non grezza, lo stile è raffinato.
Un misto di gioia, amore e gratitudine hanno scandito ogni singolo istante di questa esperienza. Hanno intriso e pervaso ogni presentazione, ogni evento e ogni sfilata a cui ho partecipato.
Dicono che le foto parlino da sole… E io le lascio a parlarvi, a raccontarvi, a trasportavi all’interno di Carolina.
Godetevi il viaggio, gustandovi un cappuccino con un basco in testa sulle note di La vie en Rose.
Carolina
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